ANASSIMENE

Le opere sono state esposte: Palazzo Ducale, Sale dell'Esedra, Mantova, 1990; Castello dei Pio, Carpi, 1990; Complesso Monumentale S. Michele a Ripa, Roma; Palazzo dei Diamanti, PAC, Ferrara, 1991; Palazzo Crepadona, Belluno, 1991; Palazzo dei Priori, Sala del Grifo e del Leone, Perugia, 1991.

Altre Opere

Dice Diogene Laerzio:

Anassimene, figlio di Euristrato, milesio, fu discepolo di Anassimandro... morì nella 63ª Olimpiade (528-525 a.C.). Egli affermò che il principio delle cose è l'aria...

 

Riporta Aezio:

Come la nostra anima - che è aria - ci stringe assieme, così pure il soffio e l'aria abbracciano il mondo intero.

La sfera dell'individuo e quella del mondo sottostanno al dominio unico dell'aria che, in quanto anima, regge l'apparenza del corpo e, in quanto soffio, avvolge le apparenze molteplici del mondo.

Anassimene introduce inoltre il processo di condensazione e di rarefazione, quale causa dinamica derivante dal principio di tutte le cose.

 

Riferisce Teofrasto:

Anassimene considera del pari unica e infinita la natura che fa da sostrato, ma non già indefinita - come dice Anassimandro - bensì definita, chiamandola aria. E afferma che essa differisce - in relazione alle sostanze - per rarefazione e condensazione. E rarefacendosi, l'aria diventa fuoco; condensandosi, invece, vento; in seguito, nuvola; poi quando si condensa ancora di più, acqua; quindi, terra; quindi, pietre; e le altre cose sorgono da queste. Anche Anassimene poi stabilisce come eterno il movimento, attraverso cui appunto si produce il mutamento.

 

E dalla citazione di Ippolito leggiamo:

... dice che le stelle hanno origine dalla terra, a causa dell'umidità che da essa si leva e che, fattasi leggera, diventa fuoco, e dal fuoco, sollevato in alto, si formano le stelle.

 

Dice Plutarco:

Anassimene, infatti, afferma che la compressione e la condensazione della materia è fredda, mentre ciò che ha un tessuto rilassato e allentato (usando letteralmente proprio questa parola) è caldo. Perciò, secondo lui, non senza ragione si dice che l'uomo manda fuori dalla bocca sia il caldo sia il freddo. Difatti il respiro, strettamente premuto e condensato dalle labbra, si raffredda, ma, quando la bocca si apre rilassandosi, il respiro esce fuori e si riscalda per rarefazione.

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